Ian Pieńkowski, autore ed illustratore di libri per bambini, è mancato la scorsa settimana all'età di 85 anni nella sua casa di Londra.
Per me è stato come perdere un pezzettino della mia storia.
Fu grazie a lui che, da giovane studentessa tirocinante, scoprii i primi libri illustrati per bambini.

Il mio primo incontro con le illustrazioni di Ian Pieńkowski fu in un negozietto che vendeva libri a prezzi scontati dietro la stazione degli autobus a Cambridge.
Ricordo che acquistai due colouring books che avrebbero potuto servire per introdurre l’alfabeto e i numeri. Il tratto chiaro e deciso e i colori netti e contrastanti erano proprio quello di cui avevo bisogno per vivacizzare e movimentare le mie lezioni.
Erano i lontani anni 80 quando, durante i miei viaggi estivi in Inghilterra, giravo tutte le librerie e biblioteche dedicando gran parte del tempo alla ricerca del materiale per il nuovo anno scolastico.
In quel periodo non c’erano ancora i libri di testo e gli insegnanti dovevano creare dal nulla il materiale da utilizzare in classe.

Fu così che ai primi due libri seguirono l’intera serie delle Nursery Books. Le storie di Meg e Mog segnarono i miei primi timidi tentativi nel campo dello storytelling.
Li conservo ancora tutti con cura.
Pieńkowski era un artista poliedrico. Il suo talento gli ha permesso di usare tecniche diverse a seconda della fascia di età e dell’interesse dei suoi lettori.
Lo possiamo apprezzare nella sua versatilità con queste due opere che gli hanno regalato il premio Kate Greenaway Award nel 1971 e nel 1979.


Pochi sanno che Pieńkowski conosceva e parlava più di una lingua.
Nato in Polonia e trasferitosi in Inghilterra alla fine della seconda guerra mondiale la sua infanzia è caratterizzata da una vita difficile. La sua famiglia lascia Varsavia e viaggia in cerca di un posto sicuro fermandosi in Germania, in Italia e infine in Inghilterra.
È in questo periodo che impara il tedesco e l’italiano che continuerà a parlare insieme al polacco, sua lingua madre, dopo essersi stabilito in Inghilterra.
Qui completa i suoi studi aggiungendo il greco e il latino alle lingue da lui coltivate e terminando la sua carriera scolastica presso il King’s College di Cambridge.
A malincuore diciamo addio a questo artista decisamente geniale, poliedrico ed eccentrico, ma siamo sicuri che una parte di lui rimarrà sempre sui nostri scaffali pronta per nuove avventure.
Parzialmente tratto da:
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