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Anthony Browne

Aggiornamento: 21 mar 2023

In una classe quarta (year 4) di una scuola primaria in Inghilterra, la mia collega decise di utilizzare il libro Gorilla di Anthony Browne per guidare i suoi alunni alla produzione di un testo fantastico.

L’attività era stata programmata in maniera accurata e resa accattivante da una serie di trucchi narrativi compreso l’uso di “realia” (oggetti reali) , come il cappello e il cappotto, per rappresentare i personaggi.






Gli alunni erano entusiasti e partecipavano attivamente alla narrazione immergendosi completamente nella storia. I ragazzi individuavano, di volta in volta, nuovi particolari nelle illustrazioni e questo li aiutava a formulare ipotesi relative al carattere dei personaggi, al tipo di relazione fra loro e al ruolo che coprivano all’interno della storia.


Il libro si presta moltissimo a questo tipo di lavoro soprattutto per le illustrazioni dettagliate e ricche di particolari. Proprio come ci fa intendere Anthony Browne in questo video dove l’autore dialoga con bambini di una scuola primaria.


Quando un bambino chiede allo scrittore qual è il suo libro preferito egli sceglie proprio Gorilla e ci spiega il motivo: ".. con Gorilla ho realmente capito lo scopo che i picture books hanno per me.” Secondo l’autore la relazione fra illustrazione e testo è la chiave del picture book: "Non vogliamo che il testo descriva quello che l’illustrazione sta già mostrando e neanche che la figura mostri quello che il testo ci sta dicendo. E’ un equilibrio interessante. C’è un gap fra il testo e la figura che è riempito dall’immaginazione del lettore.

In queste due pagine, tratte da Gorilla, capiamo quello che Browne ci vuol far intendere. Le illustrazioni raccontano una storia parallela e complementare a quella narrata dal testo.

Nella prima immagine notiamo come la scelta dei colori freddi per la cucina e il giornale, che si pone come un divisorio fra la bambina e il padre, suggeriscano la difficoltà di comunicazione fra i due. La stessa scena si ripete alcune pagine più avanti. Questa volta la bambina e il gorilla sono seduti a tavola, i colori caldi, l’abbondanza di cibo e la vicinanza dei due protagonisti ci suggeriscono un’atmosfera completamente diversa.



Nei libri di Browne gli indizi sono nascosti ovunque all’interno delle illustrazioni. Possiamo sfogliarli milioni di volte e ogni volta scoprirne uno nuovo.


In Hide and Seek l’apertura nel tronco dell’albero diventa un cane, forse proprio il cane che stanno cercando?






In Hansel e Gretel, l’ombra della madre si unisce allo spazio scuro fra le tende della camera formando un cappello da strega sulla sua testa…







Ma perché è così affascinato dai gorilla? gli chiedono i bambini.

Lui stesso ci dice che disegnare i gorilla è divertente perché hanno il viso con molte rughe e rigonfiamenti che rendono il disegno interessante. “... sono molto simili a noi, ma non sono come noi (…) Se guardo negli occhi di un gorilla allo zoo sembra di guardare negli occhi di un essere umano (..) Mi ricordano mio padre che era un uomo grande e grosso…”

Browne esplora una vasta gamma di emozioni nei suoi libri come la paura, la tristezza, l’abbandono e il coraggio. Non sono sempre emozioni positive, ma fanno comunque parte della vita di ognuno di noi fin da piccoli.

Le sue storie sono quasi sempre accompagnate da una certa tensione e Browne preferisce lasciare il finale aperto, magari verso un happy ending come per Gorilla.

I suoi libri sono anche autobiografici, come ci spiega nel video. Alcune delle le sue storie si ispirano alla sua infanzia, ma “ …vengono narrate diversamente, a volte esagerate o rese più interessanti ed eccitanti. Ciò non significa che quelle cose siano realmente accadute…

Nel libro The Tunnel, Browne si è ispirato a quando, con il fratello maggiore, si avventuravano all’interno di tunnel davvero pericolosi. L'autore racconta come l’idea di avventurarsi dentro a un tunnel fosse una vera e propria cerimonia di iniziazione per i ragazzi della zona dove lui viveva con la sua famiglia. Percorrere il cunicolo buio, per i due protagonisti del libro, è un'occasione per conoscersi meglio.


Willy the Wimp riflette la sua esperienza di bambino quando cercava in tutti i modi di essere come il fratello maggiore. Anche nel libro il piccolo Willy cerca di emulare i gorilla più grandi e più forti di lui.




Da quell’esperienza a scuola ho cominciato a raccogliere, leggere e utilizzare i testi di Browne.

Li ho regalati ai miei nipoti e li leggiamo insieme quando vengono qui in vacanza.

Sarei molto in difficoltà a decidere quale sia il mio preferito. Infatti la scelta cambia a seconda del periodo o dell’umore. Alla fine scelgo quello che, in quel momento, riflette di più il mio stato d’animo.

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