Chi non si ricorda i libri letti da piccolo?
“Ho ancora tutti i miei libri di quando ero piccola. Infatti ho trascorso ore piacevolissime a riordinarli nella libreria sotto il tetto della mansarda del mio studio. Loro mi hanno resa ciò che io sono ora.”
Liberamente tradotto da Bookworm memory of a childhood ed. Vintage di Lucy Mangan.
Neil Gaiman in un suo articolo sul Guardian, parlando dei libri preferiti della sua infanzia, ci racconta come, all’età di sette/otto anni, fosse talmente preso dalle Cronache di Narnia di C.S.Lewis che non solo li avrebbe riletti in eterno, ma ci avrebbe voluto vivere dentro!
It’s a book narra, con le illustrazioni e poche ma efficaci parole, il momento in cui si scopre l’altro mondo, quello del libro, quello in cui Neil Gaiman avrebbe voluto vivere e che Lucy Mangan tiene ancora stretto a sé.
Un asino estremamente curioso si avvicina a quell’oggetto strano, che non appartiene alla sua realtà, e ci casca letteralmente dentro.
La curiosità dell’asino è stimolata dalla scimmia immersa completamente nella lettura. "It's a book" è uscito nel 2010 quando il pericolo che i libri fossero surclassati e completamente sostituiti dal digitale era tangibile. L’asino impersona il devoto del digitale e la scimmia il lettore paziente che, ad ogni domanda, risponde semplicemente
" No. E' un libro."
La sua risposta racchiude ciò che in realtà non può essere spiegato a parole. Il libro è una porta di accesso ad un mondo parallelo, nel quale l’asino entra non appena ha in mano quell'oggetto per lui ancora misterioso.
Ed ecco che a metà del libro, su due pagine intere, si svolge la scena in cui l’asino legge per la prima volta e non riesce a smettere. Un orologio sopra alla sua testa scandisce il passare del tempo; gli occhi e le orecchie ritraggono la sua mente persa completamente nella storia.
Vorrei poter avere anch’io qualcosa di stupefacente da raccontare riguardo ai libri della mia infanzia, ma ne ricordo solo uno, il primo di una lista molto breve.
In casa mia erano tutti lettori, compresa mia nonna, con la quale trascorrevo la maggior parte del tempo. Nonostante ciò non avevo molto tempo per i libri. Dopo la scuola uscivo con i miei amici a giocare per strada e non tornavo fino a quando mia nonna mi chiamava per andare a cena.
Non a caso l’unico libro che ricordo di aver letto con avidità è stata una versione semplificata delle avventure di Tom Sawyer di Mark Twain.
I miei genitori rincasavano tardi e li vedevo solo per poco tempo prima di andare a dormire. Le storie della buona notte erano brevi; loro erano affamati e stanchi.
Ho imparato a leggere alla svelta, ma lo facevo solo se era necessario. Ricordavo la lezione spiegata in classe e non leggevo le pagine che mi davano per compito.
Mia sorella invece aveva sempre il naso nei libri e mi raccontava quello che leggeva. Io non avevo tempo, dovevo uscire a giocare.
L’amore per la lettura arrivò tardi e quasi di soppiatto. Forse fu l’incontro con i professori delle scuole superiori o l’influenza dei miei compagni di scuola, o forse la presenza costante dei libri in casa: erano sparsi ovunque e in numerose librerie.
Ricordo molto bene il momento esatto in cui sono stata ingoiata da un libro, come per l’asino del nostro picture book. Era un pomeriggio d' inverno e mio padre aveva acquistato un libro appena uscito: Il nome della rosa di Umberto Eco. Era enorme e con la copertina cartonata, un vero tomo! Il colore della copertina era attraente e cominciai a sfogliarlo. Dopo due ore ero ancora seduta sulla poltrona con il libro in mano proprio come l’asino della storia.
Sta di fatto che, nel giro di due anni, diventai una divoratrice di libri.
E lo sono ancora.
Non li assaporo, non li centellino, non li rileggo. Li assaggio e, se mi piacciono, li divoro.
Mi piace il momento in cui finisco il libro e sento ancora il suo gusto in bocca; un po’ come quando bevi il caffè e non vuoi lavarti subito i denti. Questo momento può durare anche giorni e, fino a quando non svanisce, non tocco altri libri: rimango col sapore dell’ultimo letto nella mia mente.
Non è mai troppo tardi per iniziare ad amarli. Solo che, se inizi in età avanzata, hai meno tempo a disposizione per leggerli tutti. Ancora oggi ho la sensazione che mi manchi qualcosa, di non aver vissuto in pieno la prima parte della mia evoluzione di lettore. Forse è per questo che non ho ancora smesso di leggere libri per bambini.
Ecco una recensione davvero interessante di It's a book curata da Pepelt su Facebook.
Il libro è analizzato e descritto in tutte le sue parti. Esso fa parte dei libri del mese di Pepelt. Questo mese tratta dei libri messi al bando. Avete un'idea del motivo per cui It's a book è stato messo al bando? Andate a vedere il video ( per impostare i sottotitoli in italiano cliccate sull'icona delle impostazioni in basso a destra).
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